TEATRO&TV, ATTORI&ATTRICI ma soprattutto… MONICA MENCHI

Una vita da palcoscenico, in giro per il mondo, a raccontare l’Italia. Qualche cameo in tv, tanta umiltà e voglia di fare il Bene per questa faccia del nostro Paese

di Manuele Fiori

Continuiamo il nostro viaggio in Italia e continuiamo a fare scouting di talenti. Ci imbattiamo nella persona di Monica Menchi, attrice pistoiese dall’eterna giovinezza e gavetta, innamorata del palcoscenico del teatro più della macchina da presa del cinema e, peggio ancora, di quella della tv. Ci colpisce la disponibilità e soprattutto l’umiltà che questa mostra al nostro taccuino, lasciandoci un sorriso in volto di quelli che fanno ben sperare per il futuro umanistico del nostro stivale.
C’era una volta la drammatizzazione, quindi il teatro, ma le attrici soprattutto se donne le pensavamo vip e vamp… queste erano almeno quelle di un tempo o, quelle che anche oggi si sentono “arrivate”, (anche se neanche chi scrive sa dirvi “dove”) e giocano solo a fare i personaggi colmi di “tanto nulla”.
Monica si è fatta da sola e non è stata unta da qualcuno se non da qualcosa: il suo unico sudore; unico compagno di vita che, (stavolta anche chi scrive sa dirvi quanto sia l’unico amico in certe scelte professionali) l’ha portata al suo posto nel mondo. Monica non ha scelto il successo facile o le scorciatoie: ha scelto di fare l’attrice, punto. E che Dio, o chi per Lui gliene renda merito.

Adottata dalla capitale fin dai tempi degli studi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’amico”, ci riferisce che questa passione è nata con lei. “Fin da piccola ho praticato la danza classica e il canto corale, a 10 anni feci il mio primo ‘spettacolino’: il desiderio di comunicare le mie emozioni stava diventando un vero e proprio bisogno.”

Dove hai mosso i tuoi primi passi, dunque?
Dopo aver fondato una mia prima compagnia teatrale amatoriale capii che dovevo fare questo nella mia vita perché ebbi l’opportunità di poter scegliere tra l’ingresso alla D’amico e quello al Centro Sperimentale di Cinematografia: con tutto il rispetto per quest’ultimo, credo che il vero attore sia quello teatrale.

Condividendo questa idea che vale anche per tante altre professioni perché il grande schermo o il tubo catodico danno maggiore visibilità – che però non combacia con la professionalità e la bravura – sottolineiamo questo ai lettori più giovani e andiamo avanti.

Cosa ti senti di consigliare a chi comincia questa carriera?
Consiglio di buttarsi senza paracadute: sappiate che i giovani bravi non lavorano ma non posso consigliare di trovare scorciatoie o di farsi manipolare, svendersi. Attenti a chi promette corsi facili, a chi non vi augura di faticare: è un lavoro di competenza e lo studio non basta.

I giovani aspiranti attori sono avvertiti: la schiettezza e genuinità di Monica deve aiutarvi a trovare il giusto equilibrio

Che progetti hai per il futuro e quali avresti avuto se non avessi fatto l’attrice?
Bella domanda. Mi sarebbe sicuramente piaciuto studiare “Medicina e Chirurgia” ma visto che adesso ho la fobia anche del sangue credo che avrei avuto seri problemi – ride – pensando al futuro… sicuramente devo continuare le attuali tournee teatrali (“La vita accanto” per la regia di Cristina Pezzali e “S t r a n g e f r u i t. La vita di Billie Holiday” per la regia della stessa Menchi, ndr).

La carriera della Menchi, in continua evoluzione, vanta 44 spettacoli teatrali, 6 con la radio di Stato italiana RAI, 4 presenze cinematografiche, 8 in tv, 2 spot e un doppiaggio.
Ha difeso i nostri (tri)colori al Teatro Nazionale Croato HNK Ivan pl.Zajc, sede anche del Dramma Italiano di Fiume per ben quattro anni e nella televisione tedesca con “Die Hochzeitsreise” (Produzione Aspekt Telefilm – Produktion Berlin Gmbh, regia di Sigi Rothemund)

Facendogli i nostri migliori “in bocca al lupo”, speriamo di sentir parlare presto di lei… i migliori registi sono avvertiti.