Aldo Aldini, professione mentalista

ALDO ALDINI, IL MENTALISTA TERNANO “INCANTA” BASTIA UMBRA
Grande performance umbra per lui al “Cinque sensi lounge bar” di Bastia Umbra: è tornato in “Patria” dopo il successo di “Italia’s got Talent”
di Manuele Fiori

Non convinse per un pizzico Rudy Zerby nell’edizione 2011 di “Italia’s got Talent” il programma di Italia Uno con Maria De Filippi, Gerry Scotty e lo stesso Zerby dove, comunque, ebbe accesso alla finalissima; da sempre è conosciuto come prestigiatore prima e mentalista poi, perché per anni si è dilettato nei locali dello spoletino e non solo.

Aldo Aldini, figlio d’arte, (il padre era mago “Haldin” di scuola Houdinì, celebre per il suo coraggio nel salto che fece, legato alle mani dentro una gabbia nella Cascata delle Marmore, nel dicembre del 1993 dove rischiò la vita, ndr), raccoglie i frutti del suo seminato, inizia a fare tournee in tutta Italia dopo aver girato anche gran parte dei paesi del resto del mondo e, ieri sera, 7 giugno, da “profeta che torna in Patria” ha divertito e intrattenuto diverse persone a Bastia Umbra, in tre spettacoli da circa un’ora ciascuno, rispettivamente alle 20.45, 22.00 e 23.15 presso il lounge bar “Cinque sensi”.
Mentalismo allo stato puro, dote di natura abbinata ad anni di studio ed esperienza comprovata sul campo, porteranno il “grande” Aldo a stupire il pubblico presente con vari esperimenti: indovinare numeri e parole pensati dalla gente, estrapolare iniziali sempre da parole componenti una frase subliminale, capire la “paternalità” di alcuni disegni fatti dal pubblico a caso e molto altro ancora. Suggestionabile ed emozionante.
Chi è Aldo Aldini oggi, dopo l’esperienza maturata anche in tv?
Eccolo, è quello di prima, un ragazzo di Terni che vive di un lavoro che adora e che ha la fortuna di poter dire che il lavoro gli sia andato sempre bene. Un mentalista con la passione per i giochi di prestigio.
Ok, ma quando indovini delle cose e non lavori sulla mente, non portando a pensare il soggetto?
Beh, posso utilizzare due tecniche: io posso, attraverso la lettura del tuo corpo, capire quello che pensi, al contempo, attraverso l’utilizzo del mio corpo e della mia parola, influenzarti a pensare quello che io voglio.

Dove è conosciuto e si è formato l’Aldo di oggi?
Io ho lavorato e portato il mio nome in Russia, Sudafrica, Romania, Mauritius, Germania e Olanda.
Quando scopre Aldo queste potenzialità, questo “sesto senso” da figlio d’arte?
(sorride) sì, mio padre era un grande escapologo, mi sono accorto fin da bambino di avere una mente “più malleabile” a queste cose. Sono stato fortunato che, questo divertimento nato alle scuole elementari, una volta coltivato, sia diventato un lavoro.
Quindi per spiegazione scientifica, questa dote può essere tramandata.
Assolutamente sì. Tecnica e sensibilità sviluppate nel tempo: tutto è spiegabile scientificamente, non c’è niente di paranormale. C’è una frase che mi piace molto e ridico spesso: “Tutti l’ha possono imparare ma nessuno l’ha può insegnare”. Noi non usiamo solo il 10% del cervello; il restante 90% lavora, ma in automatico; si riesce a controllare anche quel 90%… tutto qui.

Perdonami ma, ti abbiamo visto anche in tv, toccare “a distanza” Gerry Scotti: quello è mentalismo?
Certo. Succede che quando vieni toccato, la pelle manda un impulso al cervello e la mente, che analizza tale impulso, analizza e ci dice quello che ha sentito. Io posso bypassare il tuo cervello e comandare ad esso di sentire una sensazione. Ecco perché c’è chi modifica il battito cardiaco e magari riesce a stare in apnea più di quanto sia nelle normali possibilità umane. Convinzione, “effetto placebo” se vogliamo.
Hai studiato in particolari scuole, con papà, oppure?
No, tutto da solo, mio padre non conosce questo campo, mi ha aiutato a rimettere in scena suoi numeri (anche una recente evasione da una vasca piena d’acqua, incatenato. ndr); da settembre, girerò i teatri d’Italia con questo numero. Anche se già sono impegnato in tutta la penisola: solo questo mese faccio, in quindici giorni, Verona, Roma, Taormina, Bergamo, e tutta la Svizzera…

Ti ha mai condizionato la vita questo talento?
Certo che sì… sono cose che vanno accettate, e non sempre è facile, soprattutto da bambini: fondamentale è stata mia madre quando mi ha fatto capire che un talento non sfruttato era un talento sprecato.
La tua umiltà (non sempre impeccabile, ammette gli errori e li spiega al pubblico, ndr) mi fa capire che non hai mai fatto abuso di potere.
Infatti è così, nemmeno quando facevo il prestigiatore… ho iniziato a sedici anni, anche se la prima apparizione televisiva dove faccio un gioco di prestigio risale a quattro anni con papà.
Insomma, è chiaro che non prevede il futuro né sfrutta niente e nessuno, tandem di umiltà e serietà, fa quello che gli piace e con successo. Complimenti Aldo! Un 36enne, in gamba, uomo, marito e neo-papà. Auguri per un avvenire pieno di successi.

Prima di ripartire per Spoleto, parliamo anche con il proprietario del locale, il sig. Cesare, anche per capire cosa l’ha spinto a chiamare Aldo nel suo locale: “Approfitto della stampa innanzitutto, per ringraziare la mia compagna Enrica, che insieme a me, il capo barman Matteo e tutto lo staff ci ha convinti in questa scommessa: l’idea è stata sua: oggigiorno serve sempre la novità oltre al buon cocktail, gli happy hour, e la tavola calda”. Possiamo dire che ha indovinato.